Il documento con cui il cardinale spagnolo Egidio Albornoz, legato e vicario generale dello Stato pontificio, affida i lavori al celebre architetto eugubino Matteo di Giovannello Gattapone è datato 2 aprile 1362. Ospitò papi e cardinali, fu sede dei rettori della città fino al 1764, alloggiamento per le truppe, carcere, fortezza e di nuovo penitenziario fino al 1982, ospita oggi il Museo nazionale del Ducato di Spoleto. La Rocca, protetta da una cinta muraria coincidente in parte con la cinta urbica romana, ha pianta rettangolare (133 x 33 m.), presenta due cortili e sei torri collegate da camminamenti. L’ingresso principale ad arco tutto sesto è vigilato da due torri e conduce al Cortile d’onore dove era l’appartamento del governatore e il salone d’onore affrescato. Al centro del cortile c’è un pozzo rinascimentale fiancheggiato da due pilastri con mensole, sull’architrave del quale è scolpito lo stemma di papa Niccolò V. Il Cortile delle armi è invece incluso tra il corpo trasversale, quattro torri e i relativi camminamenti. All’interno della torre maestra i restauri hanno riportato alla luce la Camera pinta, affrescata tra il 1392 e il 1416.




Credits: Mudì “Connessioni museali: tra valli e monti, borghi e città”