Dopo due chilometri dall’ingrasso al percorso di mobilità dolce dell’ex Ferrovia Spoleto-Norcia, esattamente al chilometro tre della ferrovia, si trova il viadotto di Cortaccione. Il viadotto è senz’altro l’elemento simbolo della felice integrazione presente lungo tutta la linea tra architettura ferroviaria e paesaggio. Compreso tra due brevi gallerie, è stato costruito con una struttura portante in pietra tra il 1925 e il 1920. È lungo 120 metri, alto 65 metri e si compone di quattro arcate di luce pari a 25 metri. Oggi il viadotto è una fermata obbligatoria per ammirare la Valle Spoletana e alle spalle la vecchia strada Nursina, dove si possono immaginare le carrozze a cavallo che salivano il versante spoletino verso Forca di Cerro per raggiungere in quattro ore e mezza Norcia. Molto gradevole è anche l’escursione, che si può fare con l’ausilio di guide partendo dal Museo, con cui si può raggiungere il Fosso Cortaccione e la base dei piloni.



Credits: Mudì “Connessioni museali: tra valli e monti, borghi e città”