Beroide, nel cuore della valle spoletina, appare oggi come un piccolo borgo situato tra le mura di un vecchio castello, non dissimile da tanti altri che sorgono nei dintorni, se, abbandonate le vie principali, si va curiosando per le varie strade campestri che solcano la pianura umbra.
Ebbe rapporti contrastanti con il Comune dominante (Spoleto), fu una villa densamente popolata, il suo territorio era molto diverso da quello attuale. La vita di questa piccola comunità rurale nel medioevo, anche se cronologicamente lontana, aveva molti elementi di modernità. I rapporti di Beroide con Spoleto sono stati caratterizzati da momenti alterni di sottomissione e ribellione.
Nel contado della città sorgevano infatti castelli e ville. Il castello sorgeva, quando era possibile, a cavaliere o sul fianco di un colle, proprio perché questa posizione consentiva una maggiore possibilità di protezione.
Nel 1378 l’esistenza del castello di Beroide è certa. La struttura primitiva del castello era appunto la bastia impiantata su un terrapieno, circondata da un fossato. Questa semplice struttura consentiva già una prima difesa del villaggio: la bastia era infatti una fortificazione, spesso improvvisata, eretta con materiali d’occasione.
Il castello di Beroide aveva la pianta quadrata, come la maggior parte di quelli di pianura, circondata dalle mura, che consentivano un maggiore grado di difesa e delimitavano fisicamente i confini del villaggio fortificato, mentre le porte erano delle aperture nelle mura che consentivano l’accesso e l’uscita dal villaggio.



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